13 Ott

XXVIII Domenica del tempo Ordinario – Anno B

Dal Vangelo secondo Marco 10, 17-31

Il nostro testo si divide in tre sezioni ben distinte:

  • l’incontro con il ricco (vv. 17-22)
  • la catechesi rivolta ai discepoli sulla ricchezza (vv. 23-27)
  • la domanda di Pietro (vv.28-31)

Tre scene collegate tra loro dal tema della ricchezza vista come ostacolo e pericolo per la sequela di Gesù.

vv.17-22: la corsa dell’uomo che raggiunge Gesù sembra quasi dirci che si tratta del momento in cui viene offerta la possibilità della salvezza, e che non si deve lasciarla sfuggire.

Gesù propone al ricco le esigenze dei comandamenti, ed egli può rispondere tranquillamente di averli osservati fin dalla sua giovinezza.

Giungiamo così al momento decisivo del racconto sottolineato dallo sguardo di amore di Gesù, che precede la richiesta di una sequela totale che comporta il lasciare ogni cosa per appartenere esclusivamente al regno.

Il ricco non può sfuggire a tale richiesta. E’ il momento decisivo, quello che ha colto i discepoli mentre riassettvano le reti lungo il lago di Galilea (Mc.1,16ss.), e Matteo al banco delle imposte (Mc. 2, 13ss.).

Il ricco ha assaporato per un attimo la gioia della salvezza, ma se ne va con la tristezza di chi è vittima del suo egoismo e delle sue paure.

Il nostro testo mette in relazione tristezza e ricchezza : “Se ne andò triste perché aveva molti beni” (v.22).

vv.23-27 : Il colloquio con i discepoli allarga la prospettiva, e dal caso singolo deriva un insegnamento per tutta la comunità. Lo sgomento che ha colto il ricco ora si estende ai discepoli, che dubitano persino della possibilità di salvarsi (v.27).

vv.28-31: la domanda di Pietro circa la ricompensa per chi ha accettato l’invito a farsi discepolo, dà a Gesù l’occasione per un insegnamento positivo sulla sequela. Gesù corregge la prospettiva di Pietro: la sequela non è una rinuncia, ma un ricevere ‘centuplicato’ e ‘fin da ora’!

Nella risposta di Gesù troviamo un breve ma significativo inciso “con persecuzioni”: il centuplo di cui Egli parla, e la vita eterna, passano, come per Lui, attraverso la croce e il dono di sé.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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