22 Mag

Pentecoste Anno B

Dal Vangelo secondo Giovanni cap.15,26-27; 16,12-15

La Pentecoste, per gli ebrei la festa delle Settimane, si celebra cinquanta giorni dopo la Pasqua, festa della mietitura, essa aveva ormai assunto, all’epoca di Gesù, il carattere di festa del ricordo della rivelazione al Sinai.

Il brano che ci propone la liturgia dell’anno B, è la cucitura di due testi di Giovanni relativi alla missione dello Spirito santo.

I primi due versetti sono tratti dal contesto nel quale Gesù annuncia ai discepoli difficoltà e persecuzioni; sarà i dono dello spirito che permetterà loro di dare testimonianza. Lo Spirito è chiamato da Giovanni ‘Paraclito’, termine che ha carattere giuridico: il Paraclito è l’avvocato difensore; la traduzione con ‘Consolatore’ ne restringe un po’ il significato: Lo Spirito è ‘un altro Paraclito’ accanto a Gesù, un sostegno un difensore.

Un altro ruolo affidato allo Spirito è il ‘rendere testimonianza’ a Gesù. E’ questo uno dei temi più cari all’evangelista Giovanni: fin dal prologo del suo vangelo, nella figura del battista mostra che l’essere testimoni di Gesù è vitale per l’esistenza stessa della Chiesa.

Nel nostro testo testimonianza dei discepoli e testimonianza dello Spirito sono strettamente legate tra loro:

Lo Spirito rende operativa la missione di Gesù, è il legame tra il ministero terreno di Gesù e il suo compimento escatologico.

Il secondo passo è concentrato sull’immagine dello Spirito di verità “che vi guiderà alla verità tutta intera”. Quando verrà, lo Spirito  permetterà ai credenti di comprendere dell’interno il mistero della rivelazione portata da Gesù, e renderà possibile una fedeltà creativa al Vangelo.

Per ben tre volte il testo di Giovanni sottolinea il legame strettissimo tra lo spirito e Gesù: la verità di cui lo Spirito è portatore è Gesù stesso, la Verità. E lo Spirito guida alla pienezza della verità: si tratta di iniziare un viaggio verso il centro, cioè verso Cristo.

Lo Spirito “prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà” (v.14): il movimento in avanti provocato della Spirito è, in realtà, un ritorno indietro, un radicarsi ancora più profondamente nella testimonianza di Cristo.

L’annuncio delle cose future indica lo spiegare il messaggio di Gesù in modo nuovo, adattandolo alle diverse situazioni: lo Spirito renderà capace la Chiesa di leggere la sua storia alla luce della fede. Da un punto di vista umano, la nostra storia è storia di violenza e malvagità; del punto di vista dello Spirito, il mondo, e con esso la chiesa, cammina verso la sua pienezza, nonostante tutte le apparenze contrarie.

Il credente abitato dallo Spirito diviene una persona capace di leggere la storia senza averne paura.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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