La fuga dei giovani da Dio…

“No, no, le preghiere no!”
È stata questa la risposta di un mio compagno di classe quando la professoressa, scherzando ha detto: “…fai le preghiere e poi a letto…” (non ricordo in quale contesto). È stato un grande dispiacere per me, perché ho sentito quella risposta secca, una difesa. Ma da cosa? Abbiamo approfondito proprio l’argomento “credere” nella scorsa lezione di religione. Mi è piaciuto molto il discorso che il professore …ha rivolto a questo mio compagno che, come molti ragazzi, ha perso o va perdendo la Fede trovando risposte solo nella scienza. Vorrei allora porre una domanda: perché tanta difficoltà a credere in Dio, un Dio buono, quando poi si crede nel fumo, nella droga, nel bullismo, tutti “dei” che vanno contro l’amore e quindi contro la nostra salute materiale e spirituale. È certo che il demonio si mette sempre in mezzo nei rapporti tra Dio e gli uomini, e credo che, per quanto riguarda il mondo dei giovani, egli si nasconda proprio in questi “dei”, questi che fanno credere ai ragazzi di essere grandi, ma che invece sono deleteri. Sto cercando man mano di comprendere il mondo di noi giovani, sfruttando la possibilità del contatto diretto, per capire cosa spinge i ragazzi a fuggire Dio e a compiere determinate azioni. Un primo profilo che vado delineando è quello di una grande debolezza della gioventù, che vede in gesti come uso di droga, fumo, ecc. una difesa, dovuta alla difficoltà di andare contro corrente, e soprattutto l’attenzione che spesso non si riceve dai genitori; ed è proprio questa mancanza di attenzione da parte degli adulti che spinge ancora di più i ragazzi a fuggire da Dio, sentendo la religione come un semplice rito senza scopo, poiché non si è ricevuto l’insegnamento o comunque la spiegazione per riti talmente importanti.
Concludo col dire che non si può quindi dare la colpa ai ragazzi, ma la cosa più importante è che la Fede non va tenuta dentro, ma bisogna esternarla agli altri; è nostro dovere non obbligare a credere, ma indurre alla conoscenza di Dio. Per quanto mi riguarda spero di riuscire a realizzare la mia missione di “Infiltrato” tra i giovani, parlando loro di Dio (illuminato proprio da Lui), perché credo che solo un giovane possa riuscire a parlare ad un altro giovane, o comunque possa farlo meglio di un adulto. Medito…e intanto osservo chi mi sta intorno, per entrare tra loro silenzioso come un virus e contagiarli di una malattia senza cura, l’amore! Sono il tuo servo Signore, fa di me ciò che vuoi.

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Lingue: Italiano. Tematiche: Amicizia e Fede. Categorie: Riflessioni.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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