L’arte di dimenticare se’ stessi per fede
Quando ci accostiamo alla vita delle amiche e amici di Dio constatiamo che ognuno di essi, nel personale cammino di sequela di Gesù, è custode di uno specifico “segreto” sul quale edifica la propria vita e il personale percorso di santità.
Il giovane Matteo Farina (Avellino 19 settembre 1990 – Brindisi 24 aprile 2009) – dichiarato Venerabile da papa Francesco il 06 maggio 2020 – ha fondato la sua intera esistenza sull’arte di dimenticare sé stesso. È stato questo il suo “segreto”, che lo ha reso un ragazzo sempre sorridente, capace di umorismo, sereno nelle avversità della salute, totalmente abbandonato in Dio, libero dall’ansia di affermarsi, premuroso verso il suo mondo affettivo, caritatevole verso i poveri vicini e lontani, capace di sognare e progettare il suo futuro come vita messa a disposizione di coloro che sono nel bisogno.
Decentrato da sé stesso, Matteo è divenuto un portatore di gioia, tanto che egli stesso affermava: <<Abbattersi non giova a nulla, dobbiamo invece essere felici e dare sempre gioia. Più gioia diamo, più gli altri sono felici. Più gli altri sono felici, più siamo felici noi >>. Inoltre ha avvertito nel suo cuore una vocazione tutta speciale che così ha descritto: <<Spero di riuscire a realizzare la mia missione di infiltrato tra i giovani, (…) osservo chi mi sta intorno, per entrare tra loro silenzioso come un virus e contagiarli di una malattia senza cura, l’Amore!>>.
L’arte di dimenticare sé stesso ha fatto di Matteo un giovane uomo e un cristiano adulto nella fede, rendendolo capace di anteporre a sé Dio e il bene del suo prossimo, tanto da portarlo a pregare: <<Mio Dio ho due mani, fa che una sia sempre stretta a te sicché in qualunque prova io non possa allontanarmi da te, ma stringerti sempre più; e l’altra mano, ti prego, se è tua volontà, lasciala cadere sul mondo… perché come io ho conosciuto te per mezzo di altri, così anche chi non crede possa conoscerti attraverso me. Voglio essere uno specchio, il più limpido possibile, e, se è la tua volontà, riflettere la tua luce nel cuore di ogni uomo>>.
Don Claudio Cenacchi
(Da Avvenire del 24 Aprile 2022)